Dai pony express ai riders di Foodora. L’attualità del binomio subordinazione-autonomia (e del relativo metodo di indagine) quale alternativa all’affannosa ricerca di inedite categorie

Autore: Marco Biasi

Anno: 2017

Numero: 11

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Nel dare conto delle profonde trasformazioni che hanno investito le modalità di lavoro ai tempi della IV Rivoluzione Industriale, l’A. analizza criticamente, da un lato, i recenti tentativi, da parte del legislatore, di dettare una speciale disciplina lavoristica per il lavoro su piattaforma, con esclusione della natura
subordinata delle prestazioni lavorative rese in tale contesto, dall’altro lato, la polarizzazione del dibattito sulla subordinazione attorno a modelli che, per
quanto sicuramente meritevoli di attenzione e di studio, non paiono offrire un fedele specchio della prevalente realtà economico/produttiva del momento.
Oltretutto, nel contributo vengono messi in risalto i numerosi (recte, preponderanti) elementi di continuità tra alcuni “nuovi lavori” di oggi e di ieri, in specie tra i riders di Foodora e i pony express degli nni ‘80, entrambi al centro delle cronache del proprio tempo. Attraverso la ricostruzione degli approdi
giurisprudenziali del passato si prende allora posizione sulla questione della qualificazione dei riders, non senza vagliare l’eventuale “ausilio” fornito
dall’art. 2 d.lgs. 81/2015. L’A. ridimensiona l’impatto di quest’ultima disposizione, che non farebbe che valorizzare un elemento, quello della eterorganizzazione dell’attività lavorativa (o, specularmente, dell’inserimento nell’altrui organizzazione), tutt’altro che estraneo ad una pluridecennale lettura
giurisprudenziale, dalla quale, conclude l’A., non vi sono ragioni per discostarsi.