Il Tribunale di Firenze, la Cgil, i riders e altre vicende. L’ordinamento “intersindacale” è arrivato al capolinea?

Autore: Giuseppe Pellacani

Anno: 2021

Numero: 14

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I segnali di crisi dei valori della autorego-lazione sociale e di quell’ordinamento “in-tersindacale” descritto da Gino Giungi in chiave metodologica nel 1960 sono sempre più frequenti.
Le vicende dell’ultimo decennio – dall’accordo separato del 2009, passando per la vicenda Fiat e i tentativi di ricostru-zione di quel sistema, avviato col trittico del 2011-2014 e culminato nel Patto per la fabbrica del 2018, tentativi inevitabilmente arenatosi sullo scoglio dei limiti intrinseci di tenuta ed esigibilità della disciplina pat-tizia, fino all’invocazione di una legge sin-dacale – confermano le difficoltà dei sin-dacati storici a “fare da sé”.
La sentenza del Tribunale di Firenze sui riders (n. 781/2021), che condanna Delive-roo «a porre in essere le procedure di con-sultazione e confronto previste dall’art. 6, CCNL terziario Distribuzione e Servizi» e «a cessare l’applicazione del CCNL Ugl Rider», vede contrapposta la Cgil (Filcams, Nidil e Filt Firenze) e Deliveroo Italy, ma nasconde in realtà uno scontro diverso, sotterraneo: ad essere presi di mira, indirettamente, sono infatti Ugl Rider e Assodelivery, segue ad analoga azione esperita davanti al Tribunale di Bolo-gna (decreto 30 giugno 2021) e si affianca alla prima class action depositata presso il Tribunale di Milano.