La mora del creditore nel trasferimento di ramo d’azienda. Evoluzione giurisprudenziale sugli effetti della sentenza dichiarativa del rapporto, fra tutela del lavoratore, unicità della prestazione e “doppia” retribuzione

Autore: Federico Avanzi

Anno: 2021

Numero: 6

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Il presente contributo si pone l’obbiettivo di “ordinare” l’intricata sequenza giurispruden-ziale e, con tutti i limiti del caso, favorirne li-nee di riflessione interpretativa, relativamente alla vexata quaestio, assolutamente attuale e tutt’ora in corso, degli “effetti” della mancata ed effettiva riammissione in servizio del lavo-ratore, pur a fronte di sua “notificata” disponi-bilità (mora accipiendi o credendi), nel pe-riodo posteriore alla sentenza “dichiarativa” del rapporto.
In particolare, ci si occupa di declinare alle c.d. vicende “circolatore”, quali le “fattispe-cie” di illecita interposizione e, soprattutto, di illegittima cessione di ramo d’azienda, il risa-lente principio secondo cui al datore di lavoro è inibita la facoltà di ridurre o sospendere – id est rifiutare – unilateralmente l’attività lavora-tiva e, specularmente, interdire la retribu-zione, salva la prova a suo carico della impos-sibilità sopravvenuta, a norma degli artt. 1256, 1463 e 1464 c.c. e fondata sull’inutilizzabilità della prestazione per fatti non addebitabili al titolare del contratto, poiché non prevedibili, evitabili, o riferibili a carenze di programmazione, d’organizzazione aziendale, a calo di commesse, a crisi economiche/congiunturali o strutturali, e salvo comunque, un eventuale accordo tra le parti.
A tal fine, si darà conto, tentando di disvelarne gli aspetti “sommersi”, della complessiva evolu-zione del pensiero giurisdizionale, e delle sue “torsioni”, incominciando dalla nota pronuncia a sez. un. n. 2990/2018, fondamento del “nuovo corso” esegetico della legittimità, passando per la “confermativa” sentenza della C. cost. n. 29/2019, fino a giungere all’avversatrice decisione del Trib. Roma n. 113/2021, quale ultima espressione delle “resistenze” interpretative, del merito, in argomento.